Ancora una volta, la politica italiana ha dimostrato la sua capacità straordinaria di salvare le apparenze. Dopo l’incidente diplomatico scatenato dalle dichiarazioni di Sergio Mattarella sulla Russia, tutti i partiti, senza distinzioni, si sono affrettati a dichiarare il loro sostegno incondizionato al Presidente della Repubblica.
“Tutta l’Italia è con Mattarella”, hanno proclamato in coro. Peccato che la realtà sia ben diversa.
Una democrazia senza popolo

Il problema di fondo è che questi partiti parlano a nome di un Paese che non li ha mai davvero scelti. Alle ultime elezioni politiche, meno della metà degli italiani si è recata alle urne. La stragrande maggioranza della popolazione è ormai disillusa, consapevole di quanto il voto sia diventato un rito svuotato di significato.
Eppure, chi siede nelle stanze del potere continua a presentarsi come legittimo rappresentante di un popolo che, nei fatti, ha voltato loro le spalle.
Il ruolo dell’informazione servile
A rendere possibile questa mistificazione è un sistema mediatico complice, pronto a trasformare ogni dichiarazione istituzionale in un dogma intoccabile. I principali giornali e telegiornali hanno immediatamente amplificato il messaggio: l’Italia è compatta, Mattarella è il simbolo della nostra unità, la Russia è il nemico assoluto. Nessuno spazio per il dissenso, nessuna analisi critica sulle conseguenze delle parole del Presidente.
Il risultato? Un Paese che, a livello internazionale, appare come una monolitica voce unitaria, quando invece è lacerato da profonde divisioni e da una crescente sfiducia nei confronti delle sue istituzioni.
Una realtà costruita a tavolino
L’episodio di Mattarella e della sua dura replica da Mosca non è un caso isolato, ma il sintomo di un meccanismo ben collaudato: quando il potere rischia di essere messo in discussione, si chiude a riccio e impone una narrazione unica. Il dissenso viene ignorato, deriso o delegittimato. E così, mentre i partiti si dichiarano uniti dietro al Presidente, l’Italia reale continua a vivere nella sua quotidiana disillusione.
A rendere il tutto ancora più evidente, sono arrivate nuove dichiarazioni dalla portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che ha ribadito con fermezza la posizione di Mosca, smontando la narrazione costruita dai media italiani. Un ulteriore segnale di come la realtà non possa essere piegata all’infinito alla convenienza della politica interna.
Democrazia o finzione?
La domanda, a questo punto, è inevitabile: quella in cui viviamo è ancora una democrazia o è solo una messinscena ben orchestrata? Quando il consenso viene costruito a tavolino e l’informazione si riduce a mera propaganda, il confine tra libertà e inganno diventa sempre più labile.
L’episodio Mattarella-Russia non è che l’ennesima prova di come la politica italiana abbia rinunciato alla verità, preferendo rifugiarsi in una realtà parallela dove il dissenso non esiste e il potere si autoassolve. Ma per quanto ancora potranno mantenere questa illusione prima che la realtà bussi alla porta?